Cresce la richiesta di limone dell’Isola che dopo anni di crisi ottiene un prezzo remunerativo, con una media di 80 – 90 centesimi al chilo. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sottolinea come con lo scoppio dell’emergenza coronavirus, è boom dell'agrume a causa della produzione insufficiente a livello mondiale che ha fatto aumentare i prezzi. A spingere la domanda, sottolinea ancora l’organizzazione agricola, è l’utilizzo come disinfettante naturale.
Il limone – commenta Coldiretti Sicilia – ha rappresentato la storia dell’Isola ma negli ultimi anni a causa delle importazioni il prezzo era diminuito talmente tanto da far estirpare migliaia di ettari. Oggi la qualità del limone siciliano è riconosciuta a livello mondiale e nella nostra Regione si ottiene più dell’87% del raccolto nazionale con due Igp: Siracusa e Interdonato Messina. Su oltre 22.000 ettari se ne raccolgono circa 3,5 milioni di quintali.
Anche in Spagna, che è il primo produttore di limoni dell’Unione Europa, la domanda è aumentata enormemente mentre la produzione è risultata limitata per motivi climatici ed i prezzi sono schizzati.
Gli effetti della pandemia stanno facendo registrare una maggiore consapevolezza sul valore strategico rappresentato dalla produzione agricola per l’alimentazione e la salute e proprio la biodiversità è il valore aggiunto della nostra Regione - commenta il presidente Francesco Ferreri - . L’attenzione e la cura dell’ambiente è il primo passo verso la costruzione del dopo coronavirus.